giovedì 23 aprile 2009

Se la memoria storica diventa caricatura

di Pierluigi Battista, Corriere della Sera

Ancora. Nel 2009 uno studioso, Domenico Losurdo, scrive al manifesto per affermare che Stalin, certo, si macchiò di qualche colpa, ma insomma non è che dobbiamo trascurare i sempiterni crimini americani. Ancora. Il quotidiano Liberazione, suscitando il comprensibile orrore di Rina Gagliardi, spende parole «giustificazioniste» sulla tirannia stalinista e trasforma il giornale in una parodia degli anni Cinquanta. Ancora. Ai funerali romani di Giano Accame, un intellettuale raffinato e coraggioso che ha speso la sua vita per smantellare gli steccati ideologici del Novecento senza rinnegare nulla di se stesso, qualcuno si è premurato di omaggiare la salma con il saluto romano e con le parole d' ordine della liturgia fascista e neofascista. Ancora. Ancora. La memoria storica si macchiettizza, si consuma tra nostalgie e rimpianti, mette in scena, deformandoli nella caricatura, gli stereotipi del passato. A Hollywood non si spreca niente, e viene riciclata l' immagine immacolata del «Che» ridotto a santino rivoluzionario. Nelle periferie della politica italiana ci si accapiglia senza requie sulla toponomastica ideologica: discussioni su «via Almirante» invece della manutenzione delle strade, dibattiti su «piazza Togliatti» anziché semplificare la vita di chi si sobbarca la fatica della raccolta differenziata. Ancora. Come ogni anno, come gli ultimi del secolo scorso e i primi di quello nuovo, il centro della polemica politica si sposta sul dilemma inestinguibile: partecipare o meno alle celebrazioni del 25 aprile sfidando i rituali fischi e le abitudinarie contestazioni? Ancora. Già visto, già letto, già sentito. Anche se la sensazione che se ne ricava è quella dell' epilogo stanco, dell' estetismo della fedeltà, della terminologia frusta che non è in grado di parlare a chi oggi ha la fortuna di contare meno di trent' anni all' anagrafe. Beninteso, le discussioni storico-politiche, quando sono agguerrite e alludono a passaggi decisivi del nostro stare al mondo e nella società, possono essere appassionanti e svolgono l' utile funzione di tonificare un discorso pubblico troppo avvilito sul presente. Ma sta diventando macroscopico il pericolo, non tanto della museificazione della storia, quanto della museificazione di se stessi, e addirittura dell' autoparodia. Il gioco del «fascista» che si contrappone al «comunista», e viceversa. Ma anche il gioco di chi taglia a fette la storia, scegliendo quale gustare e quale scartare e gettare nella spazzatura. Come Eugenio Scalfari, che non risparmia sarcasmi sull' anticomunismo senza comunismo, ma simultaneamente richiama i valori eterni dell' antifascismo, anche senza fascismo. Ancora. Ancora. Siamo, ancora, prigionieri del passato. Con il premier che consacra buona parte del suo discorso di fondazione del Pdl all' attualità del pericolo «comunista». E con i suoi avversari che discettano pugnaci sulle somiglianze del berlusconismo con uno dei momenti (il 1922, il ' 25? O addirittura il ' 38?) del regime fascista. Adesso è la volta di Stalin, e della sua obliqua riabilitazione. Ivan il Terribile è in attesa. Nerone ha già passato la prova. Ancora.

domenica 12 aprile 2009

NON SIETE SOLI... AIUTIAMO L' ABRUZZO

Dopo la raccolta di beni di prima necessità, la campagna "Non siete soli... aiutiamo l' Abruzzo" continua presso il "Bar Centrale" in corso Vittorio Emanuele con la raccolta di fondi destinata al conto corrente allestito dal Ministero della Gioventù per la realizzazione di progetti in favore dei giovani abruzzesi.

sabato 11 aprile 2009

Lo sciacallaggio in televisione

Zizzania in tv di Aldo Grasso (Corriere della Sera)

Ancora una volta Santoro ha fatto il Santoro. Dietro il paravento della libertà d’informazione, di cui è rappresentante unico per l’Italia, isole comprese, ha allestito una trasmissione all’insegna del più frusto slogan politico «piove, governo ladro». Non di pioggia si trattava, ma di un terremoto che finora ha fatto 290 vittime e quarantamila sfollati, raso al suolo paesi, buttato giù case, seminato distruzione.

Ma i morti non lo fermano, la commozione non lo trattiene. Se ha in mente una tesi, che tesi sia. La tesi era che bisognava comunque attaccare la Protezione civile, specialmente Guido Bertolaso, i Vigili del Fuoco, la comunità scientifica che non ha dato ascolto agli avvertimenti di Giampaolo Giuliani, gli amministratori locali, il ponte sullo Stretto, Berlusconi, il governo. A dargli manforte in studio ha chiamato l’ex magistrato Luigi De Magistris, candidato alle Europee con l’Italia dei Valori (che acquisto per la politica!) e l’esponente di Sinistra e Libertà Claudio Fava. Contro aveva, e hanno fatto un figurone, Guido Crosetto del Pdl e Mario Giordano.

Il giornalismo di Santoro funziona così: con l’aiuto delle poderose inchieste di Sandro Ruotolo e Greta Mauro ha intervistato una signora che si lamentava di un ritardo di un paio d’ore dei soccorsi, un signore che diceva di aver freddo, di un altro ancora che cercava riparo in tende non ancora montate, una studentessa che preoccupata aveva lasciato l’Abruzzo per tempo, un medico che denunciava la mancanza di bottigliette d’acqua nel suo reparto. Ne è uscito così un quadro di devastazione organizzativa da aggiungersi alla devastazione reale. Da un punto di vista simbolico, se un dottore chiede aiuto per la mancanza di qualcosa significa il fallimento dei soccorsi, l’impreparazione della Protezione civile, lo sfascio.

Di fronte a una simile tragedia, ma soprattutto di fronte al meraviglioso e commovente impegno dei Vigili del fuoco, dei volontari, della Protezione civile, dei militari, di tutte le organizzazioni che hanno passato notti insonni per salvare il salvabile, Santoro si è sentito in dovere di metterci in guardia dalla speculazione incombente, di seminare zizzania con i morti ancora sotto le macerie, di descrivere l’Italia come il solito Paese di furbi, incapaci di rispettare ogni legge scritta e morale. Santoro la chiama libertà d’informazione. Esistono gli abusi edilizi, ma forse anche gli abusi di libertà.

venerdì 10 aprile 2009

AG MARCELLINA RINGRAZIA

Azione Giovani Marcellina ringrazia tutti i cittadini che hanno contribuito alla raccolta di materiale di prima necessità in favore delle popolazioni colpite dal sisma.
Gli aiuti (tre macchine stracariche di materiale) sono stati consegnati già nella giornata di giovedì pomeriggio e questa mattina il devoluto, tramite l' associazione "MODAVI", ha preso la via dell' Abruzzo.

Per chi vuole ancora dare una mano, consigliamo di inviare offerte di denaro tramite i conti corrente allestiti dalla Presidenza del Consiglio e in particolare quello riguardante il Fondo Economico per la ricostruzione di strutture destinate ad essere utilizzate dai giovani, di cui trovate maggiori informazioni nel post precedente.

mercoledì 8 aprile 2009

GIOVANI PROTAGONISTI DELLA RICOSTRUZIONE



Le iniziative per il post-emergenza nelle aree colpite dal terremoto

“Dopo la prima emergenza verrà il momento in cui i giovani italiani potranno diventare davvero protagonisti della ricostruzione, dimostrando la generosità di questa generazione”. Lo ha detto Giorgia Meloni annunciando la prima di una serie di iniziative che il ministero della Gioventù metterà in campo.

Sensibilizzare il mondo giovanile nei confronti della tragedia che si sta consumando in Abruzzo e realizzare un Fondo Economico per iniziative e progetti in favore dei giovani colpiti dal terremoto. E’ questa la prima iniziativa del Ministero della Gioventù e Mtv Italia che ha trovato una pratica applicazione nella realizzazione di un conto corrente denominato Giovani per l’Abruzzo, destinato alla ricostruzione di una o più strutture giovanili danneggiate e rese inutilizzabili dal sisma.

La somma destinata al Fondo Giovani per l’Abruzzo sarà raccolta grazie a contributi diretti da inviare sul conto corrente BNL intestato a PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - Dipartimento Gioventù – Emergenza Abruzzo,

codice IBAN: IT03 F010 0503 2840 0000 0000 297.


“Sono molti – ha detto il ministro Meloni - i ragazzi disposti a rimboccarsi le maniche che in queste ore chiedono cosa si possa fare per essere d’aiuto alle famiglie abruzzesi colpite dal terribile terremoto. La Protezione Civile avverte che i primi momenti dopo la tragedia possono essere gestiti solo da soccorritori esperti. Partecipare a una raccolta fondi dedicata ai giovani abruzzesi è un primo modo di essere solidali”.

“Il Ministero vuole poi, in collaborazione con il Forum Giovani – spiega ancora il ministro - mettere in contatto i giovani che desiderano collaborare alla ricostruzione con le associazioni di volontariato”. Infine, un desiderio: “Mi piacerebbe passare la Pasqua in questi luoghi. E che la politica italiana facesse lo stesso. Penso a una Pasqua di solidarietà”.

lunedì 6 aprile 2009

COORDINAMENTO AIUTI ALL' ABRUZZO

Messaggio dalla presidenza provinciale di Azione Giovani:

Carissimi,
ci sono vari modi per rendersi utili in questo momento:

- chi volesse dare una mano di persona in Abruzzo deve tenersi pronto nei giorni seguenti, contattarmi e preparare le seguenti cose: tuta da lavoro o della protezione civile (mimetica, tuta, ecc...); sacco a pelo;anfibi o scarpe da lavoro antinfortunistica; 1-2 litri d'acqua; coperte x i terremotati; cibo in scatola;

- chi rimane DEVE DARSI DA FARE SUL PROPRIO TERRITORIO e raccogliere coperte, acqua o scatolame a lunga scadenza, in seguito contattarmi per sapere dove portare il tutto.

I PRESIDENTI E I DIRIGENTI DI AG PROVINCIA DI ROMA SARANNO CONTATTATI DOMANI PER IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA' .

VICINI ALL' ABRUZZO

I giovani del PdL esprimono la loro sincera vicinanza e solidarietà ai compratrioti abruzzesi gravemente colpiti dall'incredibile tragedia di questa notte, unendoci al dolore delle famiglie delle vittime e a tutti coloro che hanno perso case e beni.
Il nostro movimento giovanile sarà in prima linea nell'affrontare l'emergenza, terrà aperte le sedi sui territori colpiti per dare immediato conforto agli sfollati con un bicchiere d'acqua o una coperta, provvederà ad un'immediata raccolta di fondi ed inoltre è stata già organizzata una Rete di Solidarietà, che raccoglierà generi alimentari e di prima necessità su tutto il territorio nazionale e li farà recapitare nel più breve tempo possibile nelle zone dove verranno dirottati gli sfollati.