martedì 29 settembre 2009

IN ORIZZONTALE


{ 26 settembre 2009 }

Si commenta la mancanza di donne nella giunta provinciale di sinistra di Taranto che ha portato alla pronuncia del Tar. Lidia Ravera ed Emma Bonino rispondono alle domande di una giornalista del Corriere. Nell’intervista la Bonino “Ma le quote sono sbagliate non siamo a Kabul” riconferma le sue “storiche” posizioni contro le quote.

Mentre la Ravera risponde così alla affermazione dell’intervistatrice: Anche a sinistra c’è un problema con le donne

C’è a destra e a sinistra. A destra le donne entrano per meriti orizzontali e sono poche. A sinistra ci sono le Bindi e le Finocchiaro che non credo abbiano fatto spassare qualche maschietto di potere per arrivare dove sono. La destra ha una cultura precisa per le donne: retrogada, basata sull’avvenenza. A sinistra non è ancora così.

Oggi Giorgia Meloni, rientrante a pieno titolo – almeno secondo la scrittrice che dall’alto della propria arroganza “intellettuale” pensa di potersi permettere di tutto, come la Concita del ma che ho detto di offensivo? Ho espresso solo la mia opinione – tra le poche donne di destra entrate in politica per meriti orizzontali, risponde così.

Leggo l’intervista sulla sentenza del Tar pugliese di Emma Bonino sul «Corsero» di ieri e penso che mi abbia tolto le parole di bocca. Leggo l’intervista affianco di Lidia Ravera, e trasecolo. Forse non dovrei. Ma che vuoi, dopo circa diciassette anni di impegno, di militanza, di lavoro – quanto poi valido non devo essere io a giudicarlo – scoprire di aver fatto un percorso politico «in orizzontale», come tutte le donne di destra, quasi fossi la collaudatrice di una marca di materassi, mi lascia almeno perplessa. Accidenti! Sono stordita. Normale, però, sono di destra. E tutto quello che non sta a sinistra è brutto, sbagliato, deprecabile, schifoso, inguardabile, inaccettabile e chi più ne ha ne metta. Fuggevolmente, penso anche agli uomini della mia vita, che fossero di «potere» non me ne ero accorta. A rifletterci, non mi sembra nemmeno di essere stata «uno spasso» per loro, con tutti i miei problemi, dall’impegno politico ai mille lavoretti per mantenermi, e sempre senza orari, e poi sempre più «fidanzata fantasma» [...] Alla luce di tutto ciò, mi chiedo anche come possa essere io di destra, e perché non ho aderito invece ai valori illuminati di Lidia Ravera che, soprattutto di questi tempi, sembrano essere l’odio, la calunnia, la discriminazione, l’offesa, il qualunquismo, il giudizio sommario [...] Ma che soprattutto può indurre qualcuno a pensare di essere sempre meglio degli altri [...] Beh, se prima diffidavo dei cattivi maestri, ora mi fanno paura, e tristezza, le cattive maestre.

(fonte: giorgiameloni.garbatella.it)


domenica 20 settembre 2009

Brunetta e il golpe


da Il Giornale


Ministro Renato Brunetta, quindi stiamo assistendo all’«offensiva della parte peggiore dell’Italia», a un «colpo di Stato di élites irresponsabili». Ma da dove sbucano fuori?

«Il nostro Paese è da sempre diviso in due. Una parte maggioritaria che è l’Italia dei produttori e del buon capitale. Commercianti, professionisti, lavoratori dipendenti, agricoltori, piccole imprese. Un mondo che produce, non è esente da difetti e da vizi piccoli o grandi, ma è l’Italia del buon lavoro e del buon profitto».


E l’altra parte?

«È minoritaria, legata alla cattiva rendita finanziaria, bancaria e burocratica. È espressione dei poteri forti, quelli delle cattive speculazioni. È l’Italia caudataria, al servizio e dipendente dal potere che negli anni della Democrazia cristiana aveva i suoi giornali e una rappresentazione culturale. A quei tempi la sua presenza era mitigata proprio dalla Dc e dalla dottrina sociale della Chiesa».


E oggi?

«Dopo il golpe dell’inizio anni Novanta e dopo l’avvento di Berlusconi e del berlusconismo al potere è andata di fatto la prima Italia, cioè una classe dirigente in nessun modo legata ai salotti buoni o cattivi. Va al potere per la prima volta senza inutili mediazioni e lo fa con programma molto chiaro: distruggere la seconda Italia, quella dei parassiti».

Quindi la campagna mediatica contro il governo sarebbe istinto di sopravvivenza.

«È il risultato del fatto che la seconda Italia, che non aveva mai voluto entrare in conflitto con il potere in quanto parassitaria, per la prima volta si è sentita veramente in pericolo e ha cercato una sponda. L’ha trovata a sinistra. Nei partiti sconfitti dalla storia dopo il crollo del muro di Berlino».


Tutto sommato è un successo per una sinistra che era sempre stata marginalizzata riuscire a imbarcare delle élites, non crede?

«Intanto sono soi-disent élite. E poi usano la sinistra come un tassì. Certo, è un taxi scalcagnato, ma le élites della rendita avevano bisogno di un luogo politico, visto che non hanno funzionato i vari club che hanno costituito. E questo luogo non poteva che essere il Pci-Pds-Ds-Pd. Un bell’abbraccio mortale che sta portando a fondo entrambi».


Buon per voi che state dall’altra parte.

«Ma no. Intanto è un paradosso mondiale che la sinistra si allei con la rendita parassitaria, ma poi questa è una miscela insopportabile e impossibile per tutti. Ma come si fa politica con partiti sfasciati e l’opposizione in mano ai giornali?».


E cosa dovrebbe fare l’opposizione?

«Io voglio fare un appello alla buona sinistra: liberati dall’abbraccio mortale delle lobby della rendita e della cattiva finanza, non è quello il tuo mondo. Stai dalla parte del popolo. Attacca il governo, criticaci, proponi politiche alternative, ma lascia stare i colpi di Stato. Lo stesso berlusconismo, il gruppo dirigente maggioritario, ha bisogno di un’opposizione politica vera. A sinistra c’è tanta gente per bene che non può sentirsi rappresentata dai padroni del cattivo vapore. Dai soliti noti come i passeggeri del Britannia».



Nel Pd chi potrebbe meglio raccogliere il suo appello, Bersani o Franceschini?

«Fino a ieri dicevo Bersani, adesso ho dubbi persino su di lui. Negli ultimi tempi ha mostrato una sua faccia stalinista che non mi piace affatto. Pensavo fosse figlio del riformismo emiliano, evidentemente con la corsa al potere si è avvicinato alle élites della rendita».


Franceschini?

«Non è nemmeno in gioco. Un traduttor dei traduttor d’Omero. Io ho stima di personalità come Chiamparino».


Facciamo qualche nome dell’Italia parassita. Intanto la sinistra.

«La campagna antigovernativa non viene dalla sinistra. Sono le finte élites che vogliono tentare il colpaccio».


Se dice «élites», di fatto sta citando un recente articolo di Andrea Romano sul «Sole 24 Ore» a proposito della retorica contro le classi dirigenti.

«Agli Andrea Romano direi di studiare un po’ più di economia e di storia recente e meno recente di questo paese. I caratteri costituivi delle élite non sono quelli che pensa lui. Una élite non si autodefinisce, non è tale perché possiede giornali o televisioni, ma perché rappresenta un popolo. Perché è parte del processo di accumulazione».


Il giornale che ha ospitato quel ragionamento è degli industriali.

«Ha scritto bene Nicola Porro sul Giornale; è strano che il quotidiano della Confindustria, dei produttori dia spazio a interpretazioni di questo tipo. Marcegaglia fa parte di una élite vera, di una famiglia che ha rischiato e insieme a lei i tanti imprenditori che hanno costruito il Paese insieme ai loro dipendenti. Queste sono le élites del nostro Paese. Non basta imbarcarsi nel Britannia per sentirsi élite, bisogna avere etica del capitalismo».


Se lei cita Andrea Romano, tutti diranno che ce l’ha con Luca Cordero di Montezemolo. È giusto?

«Per nulla. Dico una cosa che forse doveva restare riservata: ho ricevuto da poco una telefonata da Montezemolo e mi ha detto che è d’accordo con me. Mi ha fatto molto piacere perché ho avuto conferma che in Italia il buon capitale c’è. E non deve essere confuso con la cattiva rendita finanziaria, con finte cooperative, pensiamo ai processi di questi giorni».


Diamo un volto politico agli aspiranti golpisti. Pier Ferdinando Casini?

«No, quella è un’altra partita. Residuale. Non mi sembra un attore, semmai uno che aspetta. Ma uno che aspetta l’evoluzione dello scontro non potrà mai essere protagonista».


Gianfranco Fini.

«A me il discorso di Fini al congresso fondativo del Pdl piacque moltissimo. E considero il Fini di quel discorso una ricchezza per il partito».


Sta dicendo che vorrebbe che Fini tornasse quello di allora?

«Non è mai uscito. I suoi dubbi sono una ricchezza per il Pdl. Il Popolo della libertà non può che essere un partito rigoroso, ma accogliente».


A cosa puntano i golpisti?

«A fare un governo. Lo stanno già progettando, quest’estate ci sono stati incontri e hanno pure stilato le liste dei ministri, il programma di governo».


Quindi crede ai retroscena usciti in queste settimane?

«Sì, ma ne sorrido. Sono un uomo del popolo e penso che il potere sia nel popolo. Per questo quando vedo questi conati salottieri non mi preoccupo più di tanto».


Che governo farebbero le finte élites parassitarie?

«Il classico governo tecnico dei sedicenti migliori. Commis, apparati e sepolcri imbiancati. Un governo con un unico programma: la protezione della rendita».

lunedì 7 settembre 2009

giovedì 3 settembre 2009

ATREJU 2009


PROGRAMMA

MERCOLEDI' 09 settembre 2009

ore 17:00 Inaugurazione di Atreju 2009

Saluti: Gianfranco Sammarco, Presidente Pdl Roma, Francesco Lollobrigida, Presidente Pdl Provincia di Roma, Vincenzo Piso, Presidente Pdl Lazio, Alfredo Pallone, Portavoce delegazione italiana al Parlamento Europeo.
Partecipano: Denis Verdini, coordinatore nazionale Pdl, Daniele Capezzone, portavoce Pdl, Laura Marsilio, Assessore Scuola e Politiche Giovanili del Comune di Roma.
Modera: Marco Perissaore

18:30 L’attimo fuggente
Idee, suggestioni e concretezza: la politica per lasciare il segno
SILVIO BERLUSCONI a confronto con la Giovane Italia
Modera: Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù.

ore 20.30 Premio Atreju 2009

ore 21.30ConcertoLUNATRASH

GIOVEDI' 10 settembre 2009
ore 11.00La classe non è acqua. Gare, sfide, tornei, piscina.

ore 15.00 Caffè Novecento
Presentazione del libro “Il Rugby, una partita nella vita” di AAvv
Modera: Massimo Pelliccia

ore 16.00 La ricerca della felicità
La sfida dei giovani italiani nell’epoca della paura
Si confrontano: Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Pierluigi Bersani, parlamentare, Alessandro Rimassa, autore del libro “Generazione Mille euro”, Francesco Delzìo, autore del libro “Generazione Tuareg”
Modera: Vittorio Pesato

ore 17.30 Viaggio al centro della Terra
Alla ricerca di un nuovo manifesto ambientalista.
Si confrontano: Mons. Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste, Roberto Menia, Sottosegretario all’Ambiente, Fabio Rampelli, parlamentare, Benedetto della Vedova, parlamentare, Fulco Pratesi, fondatore di WWF Italia
Modera: Michele Pigliucci

ore 19.00 Evita
Una storia di popolo e politica.
Partecipano: Giulio Andreotti, senatore a vita, Marcello Veneziani, giornalista e scrittore, Carola Vai, scrittrice.
Modera: Alberto Spampinato

ore 20:30Premio Atreju 2009

ore 21.30ConcertoLOST

Ore 23.00Concerto SHIRE

VENERDI' 11 settembre 2009
ore 11.00 La classe non è acqua. Gare, sfide, tornei, piscina

ore 15.00 Caffè Novecento
Presentazione libro “La caduta di Krune” di Michele Giannone.
Modera: Armando Cesaro

ore 16:00 La storia infinita.
Idee, proposte e ragioni per celebrare il 150esimo dell’Unità d’Italia.
Si confrontano: Gaetano Quagliariello, Vicepresidente gruppo Pdl Senato, Luciano Violante, ex Presidente della Camera, Alessandro Campi, politologo e scrittore, Walter Barberis, docente universitario.
Modera: Stefano Morelli

ore 17:30 Ritorno al futuro
L’epoca di internet, tra informazione, economia e libertà.
Si confrontano: Italo Bocchino, Vicepresidente gruppo Pdl Camera, Claudio Velardi, fondatore di “Reti”, Luigi Crespi, sondaggista e massmediologo, Andrea Mancia, fondatore Tocqueville, Diego Bianchi, detto Zoro, opinionista televisivo.
Modera: Augusta Montaruli

ore 19:00 Le ali della libertà1989 – 2009.
Il coraggio e la speranza vent’anni dopo la caduta del Muro di Berlino.
Si confrontano: Ignazio La Russa, coordinatore nazionale Pdl e Ministro della Difesa, Massimo D’Alema, parlamentare e Presidente Fondazione Italianieuropei, Bruno Vespa, giornalista e scrittore, Riccardo Barenghi, giornalista e scrittore.
Modera: Giovanni Donzelli

ore 20.30Premio Atreju 2009

ore 21.30 Concerto ZERO ASSOLUTO


SABATO 12 settembre 2009

ore 10:30 La Giovane Europa dei Popoli a confronto
La Giovane Italia incontra le rappresentanze giovanili del PPE.
Introduce: Carlo Fidanza, parlamentare Europeo e vice coordinatore nazionale Giovane Italia Saluto: Marco Scurria, parlamentare europeo, Lara Comi, parlamentare europeo, Licia Ronzulli, parlamentare europeo.
Intervengono: Szemere Maurer, membro del Gabinetto per gli Affari internazionali di "Fidelitas" Giovani Popolari ungheresi, Benjamin Lancar, Presidente dei Jeunes Populaires.
Conclusioni: Roberta Angelilli, vicepresidente Parlamento Europeo, Andrea Ronchi, Ministro per le Politiche Comunitarie, Franco Frattini, Ministro degli Affari Esteri
Modera: Carlo De Romanis

ore 15.00 Caffè Novecento
Presentazione del libro “Stelle Danzanti” di Gabriele Marconi.
Modera: Michele Barcaiuolo

ore 15.30 Scelta per amore
I nuovi italiani. La patria come scelta e l’integrazione possibile.
Si confrontano: Gianni Alemanno, sindaco di Roma, Flavio Zanonato, sindaco di Padova
Con le testimonianze di: Ferdy, vincitore del GF 2009, Maruan Oussaifi, coordinatore nazionale Italiani di II generazione, Vivian Pena, caporal maggiore 2° Reggimento Alpini, Gaylson Silva Lopes, caporal maggiore Paracadutisti Folgore.
Modera: Cesare Giardina

ore 17:00 Gli angeli di Borsellino
Giovani e legalità. Le ragioni ideali della lotta alla criminalità organizzata.
Si confrontano: Angelino Alfano, Ministro della Giustizia, Roberto Maroni, Ministro dell’Interno, Fabio Granata, parlamentare-
Con le testimonianze di: Raoul Bova, attore e produttore cinematografico, don Luigi Merola, sacerdote ed attivista anticamorra, Ivan Lo Bello, presidente Confindustria Sicilia.
Modera: Carolina Varchi

ore 19.00 Saranno famosi
Guida pratica per la scoperta del talento e per l’affermazione del merito.
Si confrontano: Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi e critico d’arte, Francesco Giavazzi, editorialista e docente di Politica economica, Francesco Facchinetti, cantante e conduttore televisivo, Luca Telese, giornalista e scrittore.
Modera: Arturo Governa

ore 20.30Premio Atreju 2009

ore 21.30 Concerto ENRICO RUGGERI

Ore 00.00Discoteca

DOMENICA 13 settembre 2009
ore 10:30 Il Pdl che vorrei.
Provocazioni e proposte della Giovane Italia per il Popolo della Libertà.
Partecipano: Maurizio Gasparri, Presidente del gruppo Pdl Senato, Fabrizio Cicchitto, Presidente del gruppo Pdl Camera.
Modera: Francesco Pasquali