Prodi ha deciso di ritirarsi dalla politica italiana, probabilmente dalla politica in generale. Veltroni spiega che anche se non sarà candidato, l' ex capo del governo resterà comunque presidente del PD. Quello che rimane, però, al di là della gioia per l' abbandono di uno dei peggiori uomini politici che l' Italia abbia mai avuto, è la fine di quella che
Libero ha chiamato "l' illusione dei cattolici a sinistra", ossia l' unione di pezzi della tradizione democristiana con i membri dell' ex partito comunista.
Ha spiegato lo storico Ernesto Galli della Loggia sul
Corriere della Sera: " Grazie alla presenza di quella peculiare corrente del cattolicesimo politico, gli ex-PCI sono stati in grado di uscire dalla strettoia in cui la loro storia li aveva cacciati, potendo dar vita a un' entità politica, il Partito Democratico, della cui denominazione non v'è traccia in alcun altro lessico della sinistra europeo-occidentale. Nel quale partito Prodi e i cattolici "democratici" hanno sì potuto trovare un posto, ma come soci di minoranza, e per giunta privi di accesso a due strumenti decisivi come le risorse economiche e l' apparato organizzativo". Ergo: i "cattocomunisti" nel corso di questi anni hanno dato legittimità agli eredi di un partito sconfitto dalla storia come quello comunista per poi finire in un angolo nel momento in cui gli stessi ex-comunisti, "ripulitisi", hanno preso il totale controllo prima della coalizione di governo e poi del neonato PD. Veltroni, D'Alema e soci hanno così compiuto l'ennesima trasformazione del PCI-PDS-DS, realizzando un movimento democratico a parole e nelle intenzioni, ma che, con la scomparsa della componente cattolica, non ha nulla della tradizione politica popolare e democratico-cristiana.
Alessandro