lunedì 14 dicembre 2009

TESSERAMENTO PdL


Sabato 19 dicembre dalle 17 alle 20, presso la sede dell' associazione "Imago" in via Principe di Piemonte, ci sarà il primo appuntamento per il tesseramento al Popolo della Libertà 2009-2010.
Vi aspettiamo numerosi.

venerdì 4 dicembre 2009

lunedì 9 novembre 2009

venerdì 6 novembre 2009

domenica 18 ottobre 2009

giovedì 1 ottobre 2009

ASSALTO AL FUTURO - FESTA PROVINCIALE DI AZIONE GIOVANI, MENTANA 3-4/10


PROGRAMMA:
3 OTTOBRE
16.30 Inizio festa. Proiezione video
17.00 "La Giovane Italia che verrà: introduzione e riepilogo delle tappe che stanno portando alla formazione del nuovo movimento"- interverranno Maurizio GUCCINI (pres.prov. AG) e l'on. Francesco LOLLOBRIGIDA (pres.prov.PDL)
19.00 "Tavola rotonda col passato: Incontro e confronto con la generazione che visse gli Anni di Piombo e il passaggio dal Fronte della Gioventù ad Azione GiovanI" - interverranno l'on.Marco SCURRIA (eurodeputato PDL) e l'on.Roberta ANGELILLI (eurodeputato PDL e vicepres. parlamento europeo)
21.00 Concerto degli AURORA (musica alternativa)
4 OTTOBRE
17.00 Assemblea fra i militanti di AG sul futuro del movimento e discussione su una piattaforma programmatica comune.
18:00 presentazione del libro Un SoloDestino" di Alessandra PAOLONI
18.30 "Giovane Italia, scuola politica: Confronto fra le giovani generazioni e i quadri politici del Popolo della Libertà nazionali e territoriali. Formulazione di un documento comune di proposte" interverranno l'on.Fabio RAMPELLI (deputato PDL), l'on. Marco MARSILIO (deputato PDL), l'on. Antonio LUCIANI (cons.regionale) e l'on. Francesco PETROCCHI (cons. provinciale PDL e vicepres. consiglio provinciale)
20:00 presentazione del libro "Le Stelle Danzanti" di Gabriele MARCONI
21.00 Concerto dei THE SHIRE (musica irlandese).
All'interno dell'evento sarà proiettato un filmato in memoria di MATTEO BONETTI, al quale "Assalto al Futuro" e il nostro impegno nel renderlo possibile è idealmente dedicato. Come cornice alla festa, saranno presenti stand culturali ed enogastronomici, dal mondo dell'associazionismo ai prodotti tipici della provincia, dai fumetti e libri alle iniziative che Azione Giovani ha portato avanti in Provincia e nei vari comuni negli ultimi anni.
All’interno del contesto saranno inserite presentazioni di libri e filmati che riassumeranno il lungo ed appassionato cammino dei nostri militanti dal Fronte della Gioventù sino ai giorni nostri.

martedì 29 settembre 2009

IN ORIZZONTALE


{ 26 settembre 2009 }

Si commenta la mancanza di donne nella giunta provinciale di sinistra di Taranto che ha portato alla pronuncia del Tar. Lidia Ravera ed Emma Bonino rispondono alle domande di una giornalista del Corriere. Nell’intervista la Bonino “Ma le quote sono sbagliate non siamo a Kabul” riconferma le sue “storiche” posizioni contro le quote.

Mentre la Ravera risponde così alla affermazione dell’intervistatrice: Anche a sinistra c’è un problema con le donne

C’è a destra e a sinistra. A destra le donne entrano per meriti orizzontali e sono poche. A sinistra ci sono le Bindi e le Finocchiaro che non credo abbiano fatto spassare qualche maschietto di potere per arrivare dove sono. La destra ha una cultura precisa per le donne: retrogada, basata sull’avvenenza. A sinistra non è ancora così.

Oggi Giorgia Meloni, rientrante a pieno titolo – almeno secondo la scrittrice che dall’alto della propria arroganza “intellettuale” pensa di potersi permettere di tutto, come la Concita del ma che ho detto di offensivo? Ho espresso solo la mia opinione – tra le poche donne di destra entrate in politica per meriti orizzontali, risponde così.

Leggo l’intervista sulla sentenza del Tar pugliese di Emma Bonino sul «Corsero» di ieri e penso che mi abbia tolto le parole di bocca. Leggo l’intervista affianco di Lidia Ravera, e trasecolo. Forse non dovrei. Ma che vuoi, dopo circa diciassette anni di impegno, di militanza, di lavoro – quanto poi valido non devo essere io a giudicarlo – scoprire di aver fatto un percorso politico «in orizzontale», come tutte le donne di destra, quasi fossi la collaudatrice di una marca di materassi, mi lascia almeno perplessa. Accidenti! Sono stordita. Normale, però, sono di destra. E tutto quello che non sta a sinistra è brutto, sbagliato, deprecabile, schifoso, inguardabile, inaccettabile e chi più ne ha ne metta. Fuggevolmente, penso anche agli uomini della mia vita, che fossero di «potere» non me ne ero accorta. A rifletterci, non mi sembra nemmeno di essere stata «uno spasso» per loro, con tutti i miei problemi, dall’impegno politico ai mille lavoretti per mantenermi, e sempre senza orari, e poi sempre più «fidanzata fantasma» [...] Alla luce di tutto ciò, mi chiedo anche come possa essere io di destra, e perché non ho aderito invece ai valori illuminati di Lidia Ravera che, soprattutto di questi tempi, sembrano essere l’odio, la calunnia, la discriminazione, l’offesa, il qualunquismo, il giudizio sommario [...] Ma che soprattutto può indurre qualcuno a pensare di essere sempre meglio degli altri [...] Beh, se prima diffidavo dei cattivi maestri, ora mi fanno paura, e tristezza, le cattive maestre.

(fonte: giorgiameloni.garbatella.it)


domenica 20 settembre 2009

Brunetta e il golpe


da Il Giornale


Ministro Renato Brunetta, quindi stiamo assistendo all’«offensiva della parte peggiore dell’Italia», a un «colpo di Stato di élites irresponsabili». Ma da dove sbucano fuori?

«Il nostro Paese è da sempre diviso in due. Una parte maggioritaria che è l’Italia dei produttori e del buon capitale. Commercianti, professionisti, lavoratori dipendenti, agricoltori, piccole imprese. Un mondo che produce, non è esente da difetti e da vizi piccoli o grandi, ma è l’Italia del buon lavoro e del buon profitto».


E l’altra parte?

«È minoritaria, legata alla cattiva rendita finanziaria, bancaria e burocratica. È espressione dei poteri forti, quelli delle cattive speculazioni. È l’Italia caudataria, al servizio e dipendente dal potere che negli anni della Democrazia cristiana aveva i suoi giornali e una rappresentazione culturale. A quei tempi la sua presenza era mitigata proprio dalla Dc e dalla dottrina sociale della Chiesa».


E oggi?

«Dopo il golpe dell’inizio anni Novanta e dopo l’avvento di Berlusconi e del berlusconismo al potere è andata di fatto la prima Italia, cioè una classe dirigente in nessun modo legata ai salotti buoni o cattivi. Va al potere per la prima volta senza inutili mediazioni e lo fa con programma molto chiaro: distruggere la seconda Italia, quella dei parassiti».

Quindi la campagna mediatica contro il governo sarebbe istinto di sopravvivenza.

«È il risultato del fatto che la seconda Italia, che non aveva mai voluto entrare in conflitto con il potere in quanto parassitaria, per la prima volta si è sentita veramente in pericolo e ha cercato una sponda. L’ha trovata a sinistra. Nei partiti sconfitti dalla storia dopo il crollo del muro di Berlino».


Tutto sommato è un successo per una sinistra che era sempre stata marginalizzata riuscire a imbarcare delle élites, non crede?

«Intanto sono soi-disent élite. E poi usano la sinistra come un tassì. Certo, è un taxi scalcagnato, ma le élites della rendita avevano bisogno di un luogo politico, visto che non hanno funzionato i vari club che hanno costituito. E questo luogo non poteva che essere il Pci-Pds-Ds-Pd. Un bell’abbraccio mortale che sta portando a fondo entrambi».


Buon per voi che state dall’altra parte.

«Ma no. Intanto è un paradosso mondiale che la sinistra si allei con la rendita parassitaria, ma poi questa è una miscela insopportabile e impossibile per tutti. Ma come si fa politica con partiti sfasciati e l’opposizione in mano ai giornali?».


E cosa dovrebbe fare l’opposizione?

«Io voglio fare un appello alla buona sinistra: liberati dall’abbraccio mortale delle lobby della rendita e della cattiva finanza, non è quello il tuo mondo. Stai dalla parte del popolo. Attacca il governo, criticaci, proponi politiche alternative, ma lascia stare i colpi di Stato. Lo stesso berlusconismo, il gruppo dirigente maggioritario, ha bisogno di un’opposizione politica vera. A sinistra c’è tanta gente per bene che non può sentirsi rappresentata dai padroni del cattivo vapore. Dai soliti noti come i passeggeri del Britannia».



Nel Pd chi potrebbe meglio raccogliere il suo appello, Bersani o Franceschini?

«Fino a ieri dicevo Bersani, adesso ho dubbi persino su di lui. Negli ultimi tempi ha mostrato una sua faccia stalinista che non mi piace affatto. Pensavo fosse figlio del riformismo emiliano, evidentemente con la corsa al potere si è avvicinato alle élites della rendita».


Franceschini?

«Non è nemmeno in gioco. Un traduttor dei traduttor d’Omero. Io ho stima di personalità come Chiamparino».


Facciamo qualche nome dell’Italia parassita. Intanto la sinistra.

«La campagna antigovernativa non viene dalla sinistra. Sono le finte élites che vogliono tentare il colpaccio».


Se dice «élites», di fatto sta citando un recente articolo di Andrea Romano sul «Sole 24 Ore» a proposito della retorica contro le classi dirigenti.

«Agli Andrea Romano direi di studiare un po’ più di economia e di storia recente e meno recente di questo paese. I caratteri costituivi delle élite non sono quelli che pensa lui. Una élite non si autodefinisce, non è tale perché possiede giornali o televisioni, ma perché rappresenta un popolo. Perché è parte del processo di accumulazione».


Il giornale che ha ospitato quel ragionamento è degli industriali.

«Ha scritto bene Nicola Porro sul Giornale; è strano che il quotidiano della Confindustria, dei produttori dia spazio a interpretazioni di questo tipo. Marcegaglia fa parte di una élite vera, di una famiglia che ha rischiato e insieme a lei i tanti imprenditori che hanno costruito il Paese insieme ai loro dipendenti. Queste sono le élites del nostro Paese. Non basta imbarcarsi nel Britannia per sentirsi élite, bisogna avere etica del capitalismo».


Se lei cita Andrea Romano, tutti diranno che ce l’ha con Luca Cordero di Montezemolo. È giusto?

«Per nulla. Dico una cosa che forse doveva restare riservata: ho ricevuto da poco una telefonata da Montezemolo e mi ha detto che è d’accordo con me. Mi ha fatto molto piacere perché ho avuto conferma che in Italia il buon capitale c’è. E non deve essere confuso con la cattiva rendita finanziaria, con finte cooperative, pensiamo ai processi di questi giorni».


Diamo un volto politico agli aspiranti golpisti. Pier Ferdinando Casini?

«No, quella è un’altra partita. Residuale. Non mi sembra un attore, semmai uno che aspetta. Ma uno che aspetta l’evoluzione dello scontro non potrà mai essere protagonista».


Gianfranco Fini.

«A me il discorso di Fini al congresso fondativo del Pdl piacque moltissimo. E considero il Fini di quel discorso una ricchezza per il partito».


Sta dicendo che vorrebbe che Fini tornasse quello di allora?

«Non è mai uscito. I suoi dubbi sono una ricchezza per il Pdl. Il Popolo della libertà non può che essere un partito rigoroso, ma accogliente».


A cosa puntano i golpisti?

«A fare un governo. Lo stanno già progettando, quest’estate ci sono stati incontri e hanno pure stilato le liste dei ministri, il programma di governo».


Quindi crede ai retroscena usciti in queste settimane?

«Sì, ma ne sorrido. Sono un uomo del popolo e penso che il potere sia nel popolo. Per questo quando vedo questi conati salottieri non mi preoccupo più di tanto».


Che governo farebbero le finte élites parassitarie?

«Il classico governo tecnico dei sedicenti migliori. Commis, apparati e sepolcri imbiancati. Un governo con un unico programma: la protezione della rendita».

lunedì 7 settembre 2009

giovedì 3 settembre 2009

ATREJU 2009


PROGRAMMA

MERCOLEDI' 09 settembre 2009

ore 17:00 Inaugurazione di Atreju 2009

Saluti: Gianfranco Sammarco, Presidente Pdl Roma, Francesco Lollobrigida, Presidente Pdl Provincia di Roma, Vincenzo Piso, Presidente Pdl Lazio, Alfredo Pallone, Portavoce delegazione italiana al Parlamento Europeo.
Partecipano: Denis Verdini, coordinatore nazionale Pdl, Daniele Capezzone, portavoce Pdl, Laura Marsilio, Assessore Scuola e Politiche Giovanili del Comune di Roma.
Modera: Marco Perissaore

18:30 L’attimo fuggente
Idee, suggestioni e concretezza: la politica per lasciare il segno
SILVIO BERLUSCONI a confronto con la Giovane Italia
Modera: Giorgia Meloni, Ministro della Gioventù.

ore 20.30 Premio Atreju 2009

ore 21.30ConcertoLUNATRASH

GIOVEDI' 10 settembre 2009
ore 11.00La classe non è acqua. Gare, sfide, tornei, piscina.

ore 15.00 Caffè Novecento
Presentazione del libro “Il Rugby, una partita nella vita” di AAvv
Modera: Massimo Pelliccia

ore 16.00 La ricerca della felicità
La sfida dei giovani italiani nell’epoca della paura
Si confrontano: Maurizio Sacconi, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Pierluigi Bersani, parlamentare, Alessandro Rimassa, autore del libro “Generazione Mille euro”, Francesco Delzìo, autore del libro “Generazione Tuareg”
Modera: Vittorio Pesato

ore 17.30 Viaggio al centro della Terra
Alla ricerca di un nuovo manifesto ambientalista.
Si confrontano: Mons. Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste, Roberto Menia, Sottosegretario all’Ambiente, Fabio Rampelli, parlamentare, Benedetto della Vedova, parlamentare, Fulco Pratesi, fondatore di WWF Italia
Modera: Michele Pigliucci

ore 19.00 Evita
Una storia di popolo e politica.
Partecipano: Giulio Andreotti, senatore a vita, Marcello Veneziani, giornalista e scrittore, Carola Vai, scrittrice.
Modera: Alberto Spampinato

ore 20:30Premio Atreju 2009

ore 21.30ConcertoLOST

Ore 23.00Concerto SHIRE

VENERDI' 11 settembre 2009
ore 11.00 La classe non è acqua. Gare, sfide, tornei, piscina

ore 15.00 Caffè Novecento
Presentazione libro “La caduta di Krune” di Michele Giannone.
Modera: Armando Cesaro

ore 16:00 La storia infinita.
Idee, proposte e ragioni per celebrare il 150esimo dell’Unità d’Italia.
Si confrontano: Gaetano Quagliariello, Vicepresidente gruppo Pdl Senato, Luciano Violante, ex Presidente della Camera, Alessandro Campi, politologo e scrittore, Walter Barberis, docente universitario.
Modera: Stefano Morelli

ore 17:30 Ritorno al futuro
L’epoca di internet, tra informazione, economia e libertà.
Si confrontano: Italo Bocchino, Vicepresidente gruppo Pdl Camera, Claudio Velardi, fondatore di “Reti”, Luigi Crespi, sondaggista e massmediologo, Andrea Mancia, fondatore Tocqueville, Diego Bianchi, detto Zoro, opinionista televisivo.
Modera: Augusta Montaruli

ore 19:00 Le ali della libertà1989 – 2009.
Il coraggio e la speranza vent’anni dopo la caduta del Muro di Berlino.
Si confrontano: Ignazio La Russa, coordinatore nazionale Pdl e Ministro della Difesa, Massimo D’Alema, parlamentare e Presidente Fondazione Italianieuropei, Bruno Vespa, giornalista e scrittore, Riccardo Barenghi, giornalista e scrittore.
Modera: Giovanni Donzelli

ore 20.30Premio Atreju 2009

ore 21.30 Concerto ZERO ASSOLUTO


SABATO 12 settembre 2009

ore 10:30 La Giovane Europa dei Popoli a confronto
La Giovane Italia incontra le rappresentanze giovanili del PPE.
Introduce: Carlo Fidanza, parlamentare Europeo e vice coordinatore nazionale Giovane Italia Saluto: Marco Scurria, parlamentare europeo, Lara Comi, parlamentare europeo, Licia Ronzulli, parlamentare europeo.
Intervengono: Szemere Maurer, membro del Gabinetto per gli Affari internazionali di "Fidelitas" Giovani Popolari ungheresi, Benjamin Lancar, Presidente dei Jeunes Populaires.
Conclusioni: Roberta Angelilli, vicepresidente Parlamento Europeo, Andrea Ronchi, Ministro per le Politiche Comunitarie, Franco Frattini, Ministro degli Affari Esteri
Modera: Carlo De Romanis

ore 15.00 Caffè Novecento
Presentazione del libro “Stelle Danzanti” di Gabriele Marconi.
Modera: Michele Barcaiuolo

ore 15.30 Scelta per amore
I nuovi italiani. La patria come scelta e l’integrazione possibile.
Si confrontano: Gianni Alemanno, sindaco di Roma, Flavio Zanonato, sindaco di Padova
Con le testimonianze di: Ferdy, vincitore del GF 2009, Maruan Oussaifi, coordinatore nazionale Italiani di II generazione, Vivian Pena, caporal maggiore 2° Reggimento Alpini, Gaylson Silva Lopes, caporal maggiore Paracadutisti Folgore.
Modera: Cesare Giardina

ore 17:00 Gli angeli di Borsellino
Giovani e legalità. Le ragioni ideali della lotta alla criminalità organizzata.
Si confrontano: Angelino Alfano, Ministro della Giustizia, Roberto Maroni, Ministro dell’Interno, Fabio Granata, parlamentare-
Con le testimonianze di: Raoul Bova, attore e produttore cinematografico, don Luigi Merola, sacerdote ed attivista anticamorra, Ivan Lo Bello, presidente Confindustria Sicilia.
Modera: Carolina Varchi

ore 19.00 Saranno famosi
Guida pratica per la scoperta del talento e per l’affermazione del merito.
Si confrontano: Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi e critico d’arte, Francesco Giavazzi, editorialista e docente di Politica economica, Francesco Facchinetti, cantante e conduttore televisivo, Luca Telese, giornalista e scrittore.
Modera: Arturo Governa

ore 20.30Premio Atreju 2009

ore 21.30 Concerto ENRICO RUGGERI

Ore 00.00Discoteca

DOMENICA 13 settembre 2009
ore 10:30 Il Pdl che vorrei.
Provocazioni e proposte della Giovane Italia per il Popolo della Libertà.
Partecipano: Maurizio Gasparri, Presidente del gruppo Pdl Senato, Fabrizio Cicchitto, Presidente del gruppo Pdl Camera.
Modera: Francesco Pasquali

mercoledì 19 agosto 2009

LETTERA APERTA ALL’ON. MARRAZZO PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL LAZIO

On. Presidente,
Ho appreso con apprezzamento del Suo impegno personale inteso a tutelare i posti di lavoro dei
dipendenti C.I.M.. Sono spiacente tuttavia di non aver riscontrato nel Suo intervento alcun
riferimento al tema che io ho più volte sollevato sia in Consiglio Comunale che nella riunione
svoltasi in Prefettura, e cioè al tema ambientale.
Ho potuto assistere negli anni passati ad un succedersi di eventi che hanno portato a questi
risultati:
- danneggiamento dell’ambiente, almeno stando alla perizia del luglio 2007 effettuata da un
tecnico su incarico del Comune di Marcellina;
- assenza di un chiaro atteggiamento in merito all’eventuale danno ambientale da parte
degli organi regionali preposti;
- scontento della maggioranza della popolazione in merito alla situazione esistente,
soprattutto in relazione al notevole traffico veicolare pesante esistente ed allo scarso
ritorno economico per le casse comunali, problemi questi mai risolti dalle precedenti
amministrazioni comunali.
Ho più volte sottolineato, anche di fronte a S.E. il Sig. Prefetto ed ai rappresentanti sindacali della
Soc. C.I.M. che la tutela dell’ambiente deve avere almeno pari dignità rispetto al diritto al lavoro.
Per tale motivo vengo a sottoporre anche a Lei questo problema.
La mia preoccupazione principale è quella di comprendere bene che destino debba avere non solo
il sito occupato dalla C.I.M. , di circa 18 ettari, ma anche l’ulteriore area estrattiva che si intende
aprire a lato per un’ ulteriore superficie di 17 ettari, come da schema di convenzione approvato il
19/12/2008 dal Comune di Marcellina con la ROMANA CALCESTRUZZI, con procedura di
“Valutazione Impatto Ambientale” avviata dopo deposito di elaborati di progetto.
Il risultato finale potrebbe essere quello di avere un paese che possiede poco più di mille ettari di
territorio dei quali destinati quasi 50 ( circa il 5% dell’intero territorio comunale) all’escavazione,
cosa che non trova riscontro in nessun Comune del Lazio e soprattutto in un comune destinato
dagli stessi organi regionali ad una vocazione naturalistica, essendo inserito nel Parco Regionale
dei Monti Lucretili ed essendo il sito destinato all’escavazione inserito in un Parco Naturale
Provinciale ed in zona P.T.P.
Questo è l’argomento che intendo sollevare nella conferenza dei servizi del prossimo 3 settembre,in attesa che si possa finalmente comprendere l’entità del danno ambientale esistente e tutti coloro che ne siano stati protagonisti.

Con osservanza
Il Sindaco di Marcellina
F.to Dott. Alfredo Ricci

sabato 1 agosto 2009

PROGETTO "SUMMER UNIVERSITY" - AEGEE

L' associazione AEGEE ( Assiociation des états generaux des étudians de l' Europe) è nata in Francia nel 1985 ed ha contribuito alla creazione e sviluppo del progetto ERASMUS.
Il progetto "Summer University" , il più ampiamente diffuso e riconosciuto all' interno del programma ERASMUS, consiste in eventi tematici aperti a gruppi di studenti provenienti da tutta Europa, ai quali viene data la possibilità di conoscersi e di vivere esperienze uniche di confronto.
Quest' anno Marcellina ha l' onore di ospitare una fase di tale progetto in collaborazione con il Comune di Roma e il Comune di Cagliari, fornendo anche ai nostri studenti la possibilità di confrontarsi con i ragazzi che partecipano alla "Summer University". Si è deciso, inoltre, di coinvolgere anche il Parco dei Monti Lucretili in virtù del fatto che molteplici attività che compongono il programma saranno svolte all' interno dell' Area Protetta in un' ottica di promozione del territorio e di educazione ambientale.
VISTA L' IMPORTANZA DELL' INIZIATIVA E IL VALORE SOCIO-CULTURALE CHE RIVESTE, TUTTI GLI STUDENTI (UNIVERSITARI E NON) DI MARCELLINA SONO INVITATI A PARTECIPARE AGLI EVENTI CHE COMPONGONO IL PROGRAMMA.


PROGRAMMA

Domenica 2 agosto

ore17: arrivo degli studenti.
ore 17,45: incontro amichevole di calcio tra gli studenti presso il campo sportivo di Marcellina.
ore 20,30: cena a base di prodotti tipici e concerto della band "I MIRTILLI" (cover Cranberries) presso l' anfiteatro ex cava CI.DI.

Lunedi 3 agosto

ore 9,30: partenza per prato Favale da Piazza Cesare Battisti.
ore 10: partenza dell' escursione per "Prato Campitello" e "Pratone di Monte Gennaro".
ore 11,30: arrivo a "Prato Campitello" e prima colazione.
ore 12,30: breve visita al "Pratone di Monte Gennaro" e ritorno a "Prato Favale".
ore 13,30: arrivo a "prato Favale" e pranzo. Lavorazione e degustazione in loco di formaggio e ricotta.
ore 16,30: visita archeologica.
ore 19: incontro con l' Amministrazione Comunale e con gli studenti di Marcellina presso l' Aula Consiliare del Comune.


Martedi 4 agosto

ore 9: partenza per Cagliari.

domenica 21 giugno 2009

martedì 16 giugno 2009

FRANCESCO CECCHIN VIVE




L'ANTEFATTO

Siamo nel maggio del 1979 e la tensione nella zona di Roma Est è piuttosto alta a causa delle continue provocazioni perpetrate da aderenti al P.C.I. del quartiere ai danni di militanti del Fronte della Gioventù e delle loro sezioni. Ai primi del mese viene compiuto da questi "attivisti" comunisti un attentato incendiario contro la sede del M.S.I.-F.d.G. di viale Somalia 5 che viene seguito, nei giorni successivi, da numerose azioni di disturbo della normale attività del "Fronte" condite con minacce varie ed atteggiamenti aggressivi. In tutti questi episodi viene notata la presenza di un'automobile Fiat 850 bianca che risulterà poi fondamentale nel seguito della vicenda.


La sera del 28 maggio, intorno alle ore 20, quattro ragazzi del F.d.G., tra cui Francesco Cecchin, si recano in piazza Vescovio per affiggere manifesti, ma vengono subito notati da un gruppo di militanti della sezione comunista di via Monterotondo, che danno inizio alla sistematica copertura di tali manifesti; un giovane cerca di impedire il proseguimento dell'azione provocatoria, ma viene circondato da una ventina di attivisti del PCI, capeggiati da Sante Moretti che, dopo aver allontanato in modo spiccio un agente di P.S. in borghese chiamato ad intervenire, si rivolge ai ragazzi del Fronte con affermazioni del tono: "...vi abbiamo fatto chiudere via Migiurtinia, vi faremo chiudere anche viale Somalia..."; alla fine, volgendosi verso Francesco Cecchin, lo apostrofa così: " TU STAI ATTENTO, CHE SE POI MI INCAZZO TI POTRESTI FARE MALE! ".


L'AGGUATO


La stessa sera, intorno alla mezzanotte, Francesco Cecchin scende di casa insieme alla sorella per una passeggiata fino a via Montebuono, dove un suo amico lavora in un ristorante; verso le 24:15, mentre i due ragazzi sono fermi davanti all'edicola di piazza Vescovio, spunta una Fiat 850 bianca che compie una brusca frenata davanti a loro; dall'auto scende un uomo che urla all'indirizzo di Francesco: "... E' lui, è lui, prendetelo!". Intuendo il pericolo e, probabilmente, riconoscendo l'aggressore, Francesco fa allontanare la sorella e corre in direzione di via Montebuono, inseguito dagli occupanti della macchina, che nel frattempo il suo guidatore sposta fino all'imboccatura della stessa via Montebuono. La sorella, intanto, si getta vanamente al loro inseguimento, urlando: "Francesco, Francesco!"; le sue grida vengono udite da un giovane che, sceso in strada, nota un uomo darsi alla fuga verso via Monterotondo e qui salire sulla Fiat 850 bianca che si allontana velocemente. Dopo aver telefonato alla Polizia, il giovane viene raggiunto da un inquilino dello stabile di via Montebuono 5 che lo informa della presenza, sul suo terrazzo sottostante di cinque metri il piano stradale, di un ragazzo che giace esanime al suolo; il giovane, giunto sul posto, riconosce in quel ragazzo il suo amico Francesco Cecchin. Il corpo è in posizione supina ad una distanza di circa un metro e mezzo dalla base del muro; perde sangue da una tempia e dal naso e stringe ancora nella mano sinistra un mazzo di chiavi, di cui una che spunta dalle dita è storta, e in quella destra un pacchetto di sigarette.


GIUSTIZIA NON E' FATTA


A questo punto, mentre sarebbe stato lecito attendersi immediate indagini da parte delle forze dell'ordine, si assiste invece all'affrettarsi di tutti a liquidare l'accaduto come un incidente. Secondo alcuni Francesco, "impaurito", avrebbe scavalcato il muretto del cortile senza rendersi conto che al di sotto ci fosse un salto di cinque metri. Altri hanno addirittura negato che vi fosse stata una colluttazione tra il giovane e i suoi aggressori, come ha fatto il commissario Dott. Scalì.
Apparendo questa versione sospetta, mentre alcuni militanti del F.d.G. vegliano Francesco in coma, altri cominciano a fare indagini private, che portano a scoperte molto interessanti: innanzi tutto si viene a sapere che Francesco conosceva molto bene quel palazzo e il suo cortile, in quanto ci abita un suo amico; inoltre risulta strano che il corpo sia stato trovato in posizione supina, anziché riversa, tipica di chi si lancia, e senza fratture agli arti, inevitabili quando si effettua un salto volontario da una simile altezza. L'ipotesi che Francesco sia stato gettato di peso viene inoltre avvalorata da altri due particolari: il trauma cranico, sintomo che il peso dell'impatto al suolo si è scaricato tutto sulla testa, e il fatto che questa si trovi più vicina al muro rispetto ai piedi.



La chiave piegata tra le dita di una mano e il pacchetto di sigarette nell'altra sono una prova ulteriore che gli aggressori hanno gettato il corpo di Francesco, già esanime, al di là del muretto che delimita il terrazzo: chi pensa di lanciarsi oltre un ostacolo cerca infatti di avere le mani libere. Che prima di questo tragico epilogo ci sia stata una colluttazione è dimostrato dalla chiave piegata rinvenuta tra le dita di Francesco, sicuramente usata come arma di difesa contro i suoi assassini. Anche le ferite riscontrate su tutto il corpo confermano la tesi dell'aggressione, essendo queste di natura traumatica e riconducibili a colpi ben assestati da persone esperte.


A rendere inconfutabili queste tesi altri due importanti elementi: le tracce di sangue riscontrate sul pavimento del cortile lunghe alcuni metri fino al bordo del muretto e la dichiarazione resa da alcuni testimoni che affermano di avere udito: "LE GRIDA DI UN RAGAZZO, POI ALCUNI ATTIMI DI SILENZIO... E INFINE UN FORTE TONFO NON ACCOMPAGNATO DA ALCUN GRIDO". Risulta difficile credere che una persona possa gettarsi spontaneamente giù da un muro alto cinque metri senza emettere neanche il minimo suono vocale.


Il 16 giugno, dopo 19 giorni di coma, Francesco muore.


Le indagini infine partirono ma tardi e male. Stefano Marozza, militante del PCI e proprietario della famigerata 850 bianca, fu arrestato. Disse di essere andato a vedere un film al cinema ma gli inquirenti verificarono che, quella sera, il cinema indicato da Marozza era chiuso per turno di riposo. Ciò nonostante la potente macchina di copertura del PCI si mise in moto e mentre le indagini proseguivano a rilento e non ci si preoccupava di verificare chi poteva essere insieme al Marozza, questi venne fornito di un nuovo alibi, questa volta perfetto; ogni prova ed ogni riscontro venne fatto sparire.


Anni dopo il giudice, scrivendo la sentenza, dovrà dichiarare che se egli non era in grado di condannare l'imputato, se non era stato possibile fare piena luce sull'omicidio Cecchin, questo doveva essere ascritto ai ritardi nelle indagini di quei giorni, al modo di procedere degli investigatori, al punto che il magistrato ipotizza possibili procedimenti nei confronti degli organi di Pubblica Sicurezza.
Ma noi non abbiamo mai perso la speranza che sia fatta finalmente giustizia. L'importante è non dimenticare. Mai.






ROMA: ALEMANNO, SIA FATTA GIUSTIZIA PER OMICIDIO CECCHIN


Roma, 16 giu. - (Adnkronos) - "Cecchin era un mio amico personale, noi oggi dobbiamo continuare a chiedere giustizia per le vittime di destra e di sinistra, per i cui omicidi allora non sono stati trovati i colpevoli. E' un periodo che non deve tornare, quello delle contrapposizioni ideologiche assolute e del fatto che si potessero uccidere dei ragazzi per le loro scelte politiche". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno dopo aver deposto una corona davanti al civico numero 5 di via Montebuono a due passi da piazza Vescovio per commemorare Francesco Cecchin a 30 anni dalla sua morte.


"Sono fatti gravissimi -ha proseguito Alemanno- a cui non si deve mai piu' tornare. E' necessario conservare la memoria di quegli anni e fare in modo che tutti i caduti, di destra e di sinistra, abbiano un luogo, una traccia dentro la citta' che li possa ricordare".


Alemanno, dopo aver deposto la corona, ha assicurato ad alcuni cittadini che scrivera' "una lettera al presidente della Repubblica affinche' Cecchin sia iscritto nell'elenco delle vittime del terrorismo".

(fonte Libero-news.it)

sabato 13 giugno 2009

A seguito dell'intitolazione del parco di Via Lago di Garda alla memoria dei due fratelli Mattei, Azione Giovani Tivoli ha organizzato il concerto degli
AURORA
gli NSP,
al quale parteciperanno anche i SLN !


IL DOMANI APPARTIENE A NOI



L'APPUNTAMENTO E' PER DOMENICA
14 GIUGNO ALLE ORE 20,00
AL TEATRINO COMUNALE
IN VIA DEL COLLEGIO

mercoledì 10 giugno 2009

CE L'ABBIAMO FATTA!!!!!

PENSO DI PARLARE A NOME DI TUTTI I RAGAZZI DI AZIONE GIOVANI.........
SIAMO FELICISSIMI E FIERI CHE IL NOSTRO PRESIDENTE
ALESSANDRO LUNDINI
SIA RIENTRATO TRA I CONSIGLIERI NELLE ULTIME ELEZIONI COMUNALI IN SEGUITO ALLA SCHIACCIANTE VITTORIA DELLA LISTA
"MONDI NUOVI" CAPITANATA DA ALFREDO RICCI.......
ALE SIAMO TUTTI CON TE, TI ABBIAMO SOSTENUTO E CONTINUEREMO A FARLO......GRAZIE PER IL DISCORSO DI IERI SERA, CI HAI FATTO DAVVERO SENTIRE PARTE DI QUALCHE COSA CHE VA OLTRE OGNI INTERESSE PERSONALE......
LAVOREREMO ASSIEME A TE PER IL BENE DEL NOSTRO PAESE
CHE FINALMENTE HA DECISO DI CAMBIARE E VOLTARE PAGINA.
SARA' UNA MARCELLINA NUOVA QUELLA CHE COSTRUIREMO.....
ALE GRAZIE ANCORA.......
(ma ricordati che io vigilo e sono sempre pronta a tirarti le orecchie,
tu mi conosci fin troppo bene oramai...)

TUTTA PER TE QUESTA FRASE:

IL DOMANI APPARTIENE A NOI!!


Alessandra Paoloni


venerdì 5 giugno 2009

ELEZIONI 2009


Per il Parlamento Europeo vota Il Popolo della Libertà e scrivi: SCURRIA - ANTONIOZZI - FEDERICO.

Alle elezioni comunali di Marcellina VOTA LISTA n.2 per RICCI SINDACO e scrivi LUNDINI.

martedì 12 maggio 2009

ELEZIONI EUROPEE


Manifestazione a sostegno della candidatura di Marco Scurria al Parlamento Europeo.
Arte, musica, spettacolo e sport si alterneranno agli interventi degli esponenti de
IL POPOLO DELLA LIBERTA'.
L' ITALIA STA CAMBIANDO. ORA CAMBIAMO L' EUROPA

giovedì 23 aprile 2009

Se la memoria storica diventa caricatura

di Pierluigi Battista, Corriere della Sera

Ancora. Nel 2009 uno studioso, Domenico Losurdo, scrive al manifesto per affermare che Stalin, certo, si macchiò di qualche colpa, ma insomma non è che dobbiamo trascurare i sempiterni crimini americani. Ancora. Il quotidiano Liberazione, suscitando il comprensibile orrore di Rina Gagliardi, spende parole «giustificazioniste» sulla tirannia stalinista e trasforma il giornale in una parodia degli anni Cinquanta. Ancora. Ai funerali romani di Giano Accame, un intellettuale raffinato e coraggioso che ha speso la sua vita per smantellare gli steccati ideologici del Novecento senza rinnegare nulla di se stesso, qualcuno si è premurato di omaggiare la salma con il saluto romano e con le parole d' ordine della liturgia fascista e neofascista. Ancora. Ancora. La memoria storica si macchiettizza, si consuma tra nostalgie e rimpianti, mette in scena, deformandoli nella caricatura, gli stereotipi del passato. A Hollywood non si spreca niente, e viene riciclata l' immagine immacolata del «Che» ridotto a santino rivoluzionario. Nelle periferie della politica italiana ci si accapiglia senza requie sulla toponomastica ideologica: discussioni su «via Almirante» invece della manutenzione delle strade, dibattiti su «piazza Togliatti» anziché semplificare la vita di chi si sobbarca la fatica della raccolta differenziata. Ancora. Come ogni anno, come gli ultimi del secolo scorso e i primi di quello nuovo, il centro della polemica politica si sposta sul dilemma inestinguibile: partecipare o meno alle celebrazioni del 25 aprile sfidando i rituali fischi e le abitudinarie contestazioni? Ancora. Già visto, già letto, già sentito. Anche se la sensazione che se ne ricava è quella dell' epilogo stanco, dell' estetismo della fedeltà, della terminologia frusta che non è in grado di parlare a chi oggi ha la fortuna di contare meno di trent' anni all' anagrafe. Beninteso, le discussioni storico-politiche, quando sono agguerrite e alludono a passaggi decisivi del nostro stare al mondo e nella società, possono essere appassionanti e svolgono l' utile funzione di tonificare un discorso pubblico troppo avvilito sul presente. Ma sta diventando macroscopico il pericolo, non tanto della museificazione della storia, quanto della museificazione di se stessi, e addirittura dell' autoparodia. Il gioco del «fascista» che si contrappone al «comunista», e viceversa. Ma anche il gioco di chi taglia a fette la storia, scegliendo quale gustare e quale scartare e gettare nella spazzatura. Come Eugenio Scalfari, che non risparmia sarcasmi sull' anticomunismo senza comunismo, ma simultaneamente richiama i valori eterni dell' antifascismo, anche senza fascismo. Ancora. Ancora. Siamo, ancora, prigionieri del passato. Con il premier che consacra buona parte del suo discorso di fondazione del Pdl all' attualità del pericolo «comunista». E con i suoi avversari che discettano pugnaci sulle somiglianze del berlusconismo con uno dei momenti (il 1922, il ' 25? O addirittura il ' 38?) del regime fascista. Adesso è la volta di Stalin, e della sua obliqua riabilitazione. Ivan il Terribile è in attesa. Nerone ha già passato la prova. Ancora.

domenica 12 aprile 2009

NON SIETE SOLI... AIUTIAMO L' ABRUZZO

Dopo la raccolta di beni di prima necessità, la campagna "Non siete soli... aiutiamo l' Abruzzo" continua presso il "Bar Centrale" in corso Vittorio Emanuele con la raccolta di fondi destinata al conto corrente allestito dal Ministero della Gioventù per la realizzazione di progetti in favore dei giovani abruzzesi.

sabato 11 aprile 2009

Lo sciacallaggio in televisione

Zizzania in tv di Aldo Grasso (Corriere della Sera)

Ancora una volta Santoro ha fatto il Santoro. Dietro il paravento della libertà d’informazione, di cui è rappresentante unico per l’Italia, isole comprese, ha allestito una trasmissione all’insegna del più frusto slogan politico «piove, governo ladro». Non di pioggia si trattava, ma di un terremoto che finora ha fatto 290 vittime e quarantamila sfollati, raso al suolo paesi, buttato giù case, seminato distruzione.

Ma i morti non lo fermano, la commozione non lo trattiene. Se ha in mente una tesi, che tesi sia. La tesi era che bisognava comunque attaccare la Protezione civile, specialmente Guido Bertolaso, i Vigili del Fuoco, la comunità scientifica che non ha dato ascolto agli avvertimenti di Giampaolo Giuliani, gli amministratori locali, il ponte sullo Stretto, Berlusconi, il governo. A dargli manforte in studio ha chiamato l’ex magistrato Luigi De Magistris, candidato alle Europee con l’Italia dei Valori (che acquisto per la politica!) e l’esponente di Sinistra e Libertà Claudio Fava. Contro aveva, e hanno fatto un figurone, Guido Crosetto del Pdl e Mario Giordano.

Il giornalismo di Santoro funziona così: con l’aiuto delle poderose inchieste di Sandro Ruotolo e Greta Mauro ha intervistato una signora che si lamentava di un ritardo di un paio d’ore dei soccorsi, un signore che diceva di aver freddo, di un altro ancora che cercava riparo in tende non ancora montate, una studentessa che preoccupata aveva lasciato l’Abruzzo per tempo, un medico che denunciava la mancanza di bottigliette d’acqua nel suo reparto. Ne è uscito così un quadro di devastazione organizzativa da aggiungersi alla devastazione reale. Da un punto di vista simbolico, se un dottore chiede aiuto per la mancanza di qualcosa significa il fallimento dei soccorsi, l’impreparazione della Protezione civile, lo sfascio.

Di fronte a una simile tragedia, ma soprattutto di fronte al meraviglioso e commovente impegno dei Vigili del fuoco, dei volontari, della Protezione civile, dei militari, di tutte le organizzazioni che hanno passato notti insonni per salvare il salvabile, Santoro si è sentito in dovere di metterci in guardia dalla speculazione incombente, di seminare zizzania con i morti ancora sotto le macerie, di descrivere l’Italia come il solito Paese di furbi, incapaci di rispettare ogni legge scritta e morale. Santoro la chiama libertà d’informazione. Esistono gli abusi edilizi, ma forse anche gli abusi di libertà.

venerdì 10 aprile 2009

AG MARCELLINA RINGRAZIA

Azione Giovani Marcellina ringrazia tutti i cittadini che hanno contribuito alla raccolta di materiale di prima necessità in favore delle popolazioni colpite dal sisma.
Gli aiuti (tre macchine stracariche di materiale) sono stati consegnati già nella giornata di giovedì pomeriggio e questa mattina il devoluto, tramite l' associazione "MODAVI", ha preso la via dell' Abruzzo.

Per chi vuole ancora dare una mano, consigliamo di inviare offerte di denaro tramite i conti corrente allestiti dalla Presidenza del Consiglio e in particolare quello riguardante il Fondo Economico per la ricostruzione di strutture destinate ad essere utilizzate dai giovani, di cui trovate maggiori informazioni nel post precedente.

mercoledì 8 aprile 2009

GIOVANI PROTAGONISTI DELLA RICOSTRUZIONE



Le iniziative per il post-emergenza nelle aree colpite dal terremoto

“Dopo la prima emergenza verrà il momento in cui i giovani italiani potranno diventare davvero protagonisti della ricostruzione, dimostrando la generosità di questa generazione”. Lo ha detto Giorgia Meloni annunciando la prima di una serie di iniziative che il ministero della Gioventù metterà in campo.

Sensibilizzare il mondo giovanile nei confronti della tragedia che si sta consumando in Abruzzo e realizzare un Fondo Economico per iniziative e progetti in favore dei giovani colpiti dal terremoto. E’ questa la prima iniziativa del Ministero della Gioventù e Mtv Italia che ha trovato una pratica applicazione nella realizzazione di un conto corrente denominato Giovani per l’Abruzzo, destinato alla ricostruzione di una o più strutture giovanili danneggiate e rese inutilizzabili dal sisma.

La somma destinata al Fondo Giovani per l’Abruzzo sarà raccolta grazie a contributi diretti da inviare sul conto corrente BNL intestato a PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI - Dipartimento Gioventù – Emergenza Abruzzo,

codice IBAN: IT03 F010 0503 2840 0000 0000 297.


“Sono molti – ha detto il ministro Meloni - i ragazzi disposti a rimboccarsi le maniche che in queste ore chiedono cosa si possa fare per essere d’aiuto alle famiglie abruzzesi colpite dal terribile terremoto. La Protezione Civile avverte che i primi momenti dopo la tragedia possono essere gestiti solo da soccorritori esperti. Partecipare a una raccolta fondi dedicata ai giovani abruzzesi è un primo modo di essere solidali”.

“Il Ministero vuole poi, in collaborazione con il Forum Giovani – spiega ancora il ministro - mettere in contatto i giovani che desiderano collaborare alla ricostruzione con le associazioni di volontariato”. Infine, un desiderio: “Mi piacerebbe passare la Pasqua in questi luoghi. E che la politica italiana facesse lo stesso. Penso a una Pasqua di solidarietà”.

lunedì 6 aprile 2009

COORDINAMENTO AIUTI ALL' ABRUZZO

Messaggio dalla presidenza provinciale di Azione Giovani:

Carissimi,
ci sono vari modi per rendersi utili in questo momento:

- chi volesse dare una mano di persona in Abruzzo deve tenersi pronto nei giorni seguenti, contattarmi e preparare le seguenti cose: tuta da lavoro o della protezione civile (mimetica, tuta, ecc...); sacco a pelo;anfibi o scarpe da lavoro antinfortunistica; 1-2 litri d'acqua; coperte x i terremotati; cibo in scatola;

- chi rimane DEVE DARSI DA FARE SUL PROPRIO TERRITORIO e raccogliere coperte, acqua o scatolame a lunga scadenza, in seguito contattarmi per sapere dove portare il tutto.

I PRESIDENTI E I DIRIGENTI DI AG PROVINCIA DI ROMA SARANNO CONTATTATI DOMANI PER IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA' .

VICINI ALL' ABRUZZO

I giovani del PdL esprimono la loro sincera vicinanza e solidarietà ai compratrioti abruzzesi gravemente colpiti dall'incredibile tragedia di questa notte, unendoci al dolore delle famiglie delle vittime e a tutti coloro che hanno perso case e beni.
Il nostro movimento giovanile sarà in prima linea nell'affrontare l'emergenza, terrà aperte le sedi sui territori colpiti per dare immediato conforto agli sfollati con un bicchiere d'acqua o una coperta, provvederà ad un'immediata raccolta di fondi ed inoltre è stata già organizzata una Rete di Solidarietà, che raccoglierà generi alimentari e di prima necessità su tutto il territorio nazionale e li farà recapitare nel più breve tempo possibile nelle zone dove verranno dirottati gli sfollati.

martedì 17 marzo 2009

Intervista a Giorgia Meloni



Su "Il Giornale" di oggi Giorgia Meloni parla della nascita del Popolo della Libertà. Questo il link per leggere tutta l' intervista al ministro: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=336734.

lunedì 16 marzo 2009

Fini sotto tiro per il coraggio delle sue idee

Da "Il Giornale" del 15/03
di Filippo Facci


Nato come una boutade, il giochino del Gianfranco Fini di sinistra sta diventando stucchevole ed equivoco, anche perché potrebbe celare qualche fraintendimento di troppo circa i caratteri ereditari del nascituro Popolo della libertà. Non stiamo neppure a perder tempo col vezzo più trascurabile: quello di una sinistra residuale che è abituata a ricondurre a sé medesima tutto ciò che reputi giusto: in tal senso, ogni volta che Fini dica qualcosa di condivisibile, ecco che diviene di sinistra. Uno schema che è cretino non solo su un piano logico, ma storico-politico: in Occidente molte delle posizioni di sinistra attribuite a Fini sono patrimonio della destra. D’altro aspetto, e liquidiamo anche una parentesi che tanto parentesi non è, l’ecumenismo di Fini non può esser disgiunto dal suo ruolo di presidente della Camera: tutta la Camera. Non stiamo parlando di un opinionista televisivo a tambur battente, ciò che dalle sue parti sono altri: quello di Fini è il percorso elaborato e probabilmente sofferto di chi si avvia a sciogliere un partito storico per la seconda volta, dunque può permettersi tutte le articolazioni del caso avendone spesso pagato il prezzo. Beninteso: il fatto che Fini si sia detto favorevole al voto agli immigrati già nel 2003 non significa per forza che la cosa sia passata in cavalleria; bruceranno ancora a qualcuno, parimenti, certi suoi bagni penitenziali nel suo «fascismo male assoluto» o quei pellegrinaggi a Gerusalemme e ad Auschwitz che pure sembrarono, ad alcuni, una classica excusatio non petita, accusatio manifesta. Neppure si vuole negare, alla vigilia della nascita del Pdl, che le posizioni di Fini e il suo progressivo fondersi senza confondersi possa aver spiazzato parecchi. Il leader di An ha più volte difeso la laicità dello Stato e l’autonomia dell’individuo, ha aperto alle coppie di fatto, ha votato quattro sì al referendum sulle staminali-embrionali, si è detto favorevole a un testamento biologico di tipo europeo che nulla condivida con l’attuale bozza Calabrò, ha dunque preso posizione a margine dei casi Welby ed Englaro, non ha rinunciato neppure a evidenziare certa ignavia del Vaticano di fronte alle leggi razziali. Eresie per alcuni, inopportunità politiche per altri: resta il fatto, non trascurabile, che a pensarla come Gianfranco Fini, nel centrodestra, sono sicuramente in milioni. E in milioni, probabilmente, fisiologicamente, non la pensano così per niente. Smembrare gli uni dagli altri non è difficile: basta tornare alla Repubblica multipartitica. Se vi piace. Per quanto riguarda Fini, poi, ci sono state le esternazioni sopravvalutate: ma quelle sulle ronde, o quelle sui medici che possano denunciare gli irregolari, paiono puntualizzazioni senza un’importanza che non sia solo quella di rammentare, soprattutto ora, che An non è la Lega. Altre, poi, sono scemenze fatte di nulla: giudicare «di sinistra» le recenti uscite di Fini sul Dalai Lama, o sul Festival di Sanremo, è da malati. Semmai è la funzione del Parlamento a dividere forse più seriamente Fini da Berlusconi: troppo seriamente per discuterne ora. L’equivoco, in definitiva, resta quello di chi pensa che il nascituro Popolo della libertà, in nome di una «linea», non debba o non possa contenere la pluralità di opinioni che pure già contiene: ossia il liberista come lo statalista, il forcaiolo come il garantista, il mangiapreti come il baciapile, eccetera. Forse il centrodestra denota ancora più identità di quante dilanino regolarmente il centrosinistra: la differenza, non da poco, è che non lo dilaniano. Il timore di ciascuno di perdere un’identità dentro il Pdl, e ultimamente la grottesca pretesa che nel centrodestra ci fosse un solo e disciplinato orientamento etico (su questo Berlusconi è stato chiarissimo proprio ieri) forse hanno accentuato l’equivoco e riscaldato l’ambiente: ma succede, in democrazia, e agli organismi vivi.

sabato 14 marzo 2009

AN verso il PDL

Domenica, a partire dalle ore 10, all' hotel Duca d' Este si svolgerà l'ultimo congresso provinciale di Alleanza Nazionale. La prossima settimana, infatti, ci sarà il congresso di scioglimento del partito in vista della creazione del Popolo della Libertà, che avverrà l'ultima domenica del mese.

giovedì 5 marzo 2009

AVVISO

COMUNE DI MARCELLINA
Il Sindaco Isidoro Salvatori
L’ Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Antonio Bassani
Il Responsabile del Servizio Cultura Giuseppe Passacantilli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI MARCELLINA
Il Dirigente prof.ssa Antonietta Corea

AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE IN ITALIA
L’addetto Culturale dell’Ambasciata sig. Sun Yuxi

B.A.S.T.
Beijing Association for Science and Technology



COMUNICANO

che MARTEDI 10 MARZO 2009 alle ore 16:00 presso l’Aula Consiliare del Comune di Marcellina in piazza Cesare Battisti n° 14 si terrà la conferenza stampa per illustrare il progetto “The Past and the Present” che verrà presentato in occasione della “Settimana della Scienza” che si terrà a Pechino – Cina, dal 18 al 24 marzo 2009.
L’Istituto Comprensivo di Marcellina sarà l’unico rappresentante delle scuole Italiane e parteciperà con una delegazione composta dal Dirigente Scolastico prof.ssa Antonella Corea, il responsabile del progetto prof. Andrea Grassi e gli studenti Elisa Fornari, Alessandro Cecchetti e Gabriele Romano.
La partecipazione della delegazione è stata possibile grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale che ha acquistato i biglietti aerei per gli studenti.
La Settimana della Scienza è un evento annuale organizzato dalla “B.A.S.T.”, uno dei centri di ricerca scientifica Cinesi più titolati al mondo

martedì 24 febbraio 2009

AG Provincia di Roma, Guccini: bene il governo, ma pene ancora più severe per gli stupratori.


Una raccolta firme per promuovere l’inasprimento della pena per chi si macchia del reato di violenza sessuale.
Questa l’iniziativa partita da AZIONE GIOVANI PROVINCIA DI ROMA e che vedrà come teatro le piazze di tutti i comuni della provincia.
“Bene ha fatto il Governo, con il decreto legge apposito a togliere tutti i benefici a violentatori e stupratori – dice MAURIZIO GUCCINI, Presidente Provinciale di Azione Giovani – ma riteniamo che il periodo di detenzione previsto dalla legge sia troppo esiguo rispetto al reato commesso. Una violenza del genere rimane indelebile nell’animo di chi purtroppo ne è vittima. Per questo abbiamo intitolato la raccolta firme “LA VIOLENZA SESSUALE UCCIDE...DENTRO”, Chiediamo che il periodo detentivo minimo sia portato da 5 a 10 anni fino a un massimo di 15"."Saremo in tutte le piazze della Provincia di Roma - conclude GUCCINI - da sabato 28 Febbraio a domenica 8 marzo, giorno della Festa della Donna"
Sul caso è intervenuto anche il Vice Presidente del Consiglio Provinciale FRANCESCO PETROCCHI, appoggiando l'iniziativa di AG: “Ho presentato una mozione in Consiglio Provinciale – dice PETROCCHI - affinché la Provincia chieda che in sede di conversione del decreto si possa intervenire affinché il reato di violenza sessuale venga inserito tra quelli "contro la vita e l’incolumità individuale", invece che tra quelli "contro la libertà" della persona come invece è oggi. Si tratta di cambiare l’impostazione culturale rispetto al reato di violenza sessuale in quanto il medesimo non produce soltanto una costrizione e limitazione della libertà, ma lesioni devastanti che incidono sul bene della vita”.
"AN promuove questa iniziativa - afferma il Consigliere Regionale Francesco LOLLOBRIGIDA - e interviene con una proposta concreta che nell'ambito dello stato di diritto che vogliamo difendere vuole dare una risposta certa ai cittadini aumentando le pene e considerando la violenza carnale una violenza nell'animo

mercoledì 18 febbraio 2009





Basta

violenza

sulle

donne!!!!!!!

Rispettare la donna vuol dire:

guardare la propria madre e pensare a quello che ci ha donato.....

guardare le nonne e apprezzarle per la loro saggezza.....

guardare una donna e pensare alla vita che può donare.......

guardare una giovane ragazza che potrebbe essere la nostra amata sorella....

Bello è vedere un uomo che aprezza la donna e la rispetta...

Bello sapere che la società è talmente intelligente da apprezzare il valore della donna...

Bello poter dire non ci sarà più violenza vorrebbe dire che l'uomo è diventato un vero uomo......

Grazie lo stesso



Si è dimesso il leader della sinistra italiana che ha raggiunto il brillante risultato di aver affossato il governo Prodi e consentito il ritorno al governo di Berlusconi, di aver consegnato il comune di Roma e le regioni Friuli, Abruzzo e Sardegna al centrodestra e di aver cancellato, con le sue scelte, i comunisti dal Parlamento.
Caro Walter, ci mancherai.

giovedì 12 febbraio 2009

"NON PROTESTA CONTRO LA RIFORMA GELMINI - SI RITROVA IL 6 IN CONDOTTA NELLA PAGELLA"



Da "Il tiburno" del 10 febbraio:

C'è chi quando subisce un torto sta zitto e subisce, chi vuole andare fino in fondo come ha fatto Giorgia a costo di complicarsi la vita e rischiare di peggiorare la situazione. Quindici anni compiuti da poco, dopo la scuola media ha seguito la sua passione, quella per l'arte e si è iscritta all' istituto statale d'arte "Roma 2". Una scuola che le piace, ma che già al primo anno le ha riservato una grande difficoltà: un 6 in condotta inaspettato, quanto immeritato, a suo parere.
Come è arrivato? Inizia tutto a novembre 2008, quando l'onda studentesca contro la riforma Gelmini blocca il suo, come tanti altri istituti. Scatta l'autogestione, ma lei insiste: "voglio far lezione". Entra a scuola tutti i giorni ma il clima, denuncia la ragazza, non era proprio dei migliori. "Mi volevano convincere tutti che era giusto protestare". quando ricomincia la scuola tutto sembra passato, fino a fine gennaio. Quando arriva la pagella. Sei in condotta. Ma come è possibile? Si chiede la ragazza. Non ho mai preso una nota, un rimbrotto. Dipende tutto dalle mancate proteste-è la sua idea.
La preside è stata candidata nella lista costituente del PD "A Sinistra per Veltroni" e il caso è diventato subito politico. Il vicepresidente provinciale Petrocchi (PdL)ha presentato un question time, ma il dirigente scolastico nega bollando l'eposodio come "irrilevante ed inesistente".
Sabato mattina, 7 febbraio. Gli amici di Azione Giovani[..] hanno protestato sotto la scuola in via del frantoio 4, a Roma. "ORA BOCCIATECI TUTTI" hanno gridato.

martedì 10 febbraio 2009

domenica 1 febbraio 2009

NON SIETE SOLI - ATTACCHIAMO IL DEGRADO




Roma, 31 gen. - (Adnkronos) - "Oggi a Guidonia Alleanza nazionale e Azione giovani hanno scelto di 'attaccare il degrado' con una manifestazione simbolica in una citta' che ha subi'to in questi giorni una ferita gravissima con la brutale violenza perpetrata ai danni di una giovane coppia". E' quanto dichiarano Francesco Lollobrigida, presidente della Federazione provinciale di An, e Maurizio Guccini, presidente provinciale di Ag, presentando la manifestazione 'Non siete soli…attacchiamo il degrado', in cui decine di giovani che hanno aderito all'iniziativa , hanno pulito via della Selciatella, luogo nel quale si e' consumato il crimine.

"Un modo chiaro e netto - continuano - per esprimere alla citta' che c'e' chi, senza alcuna strumentalizzazione, intende contribuire a ricreare il tessuto sociale fondamentale per fronteggiare il pericoloso clima che sta emergendo nella nostra Nazione. Con questa iniziativa abbiamo voluto dimostrare come Alleanza nazionale intenda affrontare tra la gente questi problemi, in una citta' si' ferita ma che deve avere la forza di reagire nel nome della legalita'. Per questo si rivelano necessari interventi normativi che permettano di colpire in modo duro coloro che commettono crimini''.

''Come altrettanto necessario dovra' essere l'impegno del governo nazionale e di tutte quelle forze sane dell'Italia per riportare il nostro Paese in un clima di diritto, convivenza civile e sicurezza - sottolineano An e Azione giovani - recuperando dagli errori e dai disastri che la sinistra ci ha lasciato. La giornata si concludera' con una iniziativa in piazza Francesco Baracca, nel cuore di Guidonia, con una serie di interventi di esponenti politici e cittadini. Verra' infine srotolato un lungo tricolore a simboleggiare l'amore e il rispetto per l'Italia".

martedì 27 gennaio 2009

mercoledì 14 gennaio 2009

Il Brasile: «È un rifugiato politico». Battisti non sarà estradato

Da www.corriere.it

Il Brasile ha concesso lo status di rifugiato politico a Cesare Battisti, l'ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo condannato all'ergastolo in Italia per quattro omicidi tra il 1977 e il 1979, la cui estradizione era stata chiesta tempo fa dall'Italia a Brasilia.

RIFUGIATO POLITICO - Battisti, 52 anni, si trova agli arresti in un carcere della capitale brasiliana dal marzo dell'anno scorso. «È tradizione del Brasile considerare di concedere lo status di rifugiato politico ogni volta che riteniamo che esiste un fondato timore di persecuzione politica contro un cittadino», ha spiegato Pedro Abromovay, segretario agli affari legislativi del ministero della giustizia. L'annuncio è arrivato tramite un comunicato diffuso nella notte dal ministro della Giustizia, Tarso Genro, che si è così pronunciato in modo opposto a quanto deciso dal Conare (Comitato Nazionale per i Rifugiati), che nel novembre scorso aveva respinto per tre voti contro due la richiesta di asilo politico formulata da Battisti.

«LO SCRITTORE ITALIANO» - La nota ricorda che la decisione riguardante «lo scrittore italiano Cesare Battisti» è stata presa sulla base «dello statuto dei rifugiati del 1951 e della legge 9474 del 1997», che prevedono quali ragioni valide per la concessione dello status di rifugiato «il fondato timore di persecuzione per motivi di razza... o di opinione politica». La nota segnala tra l'altro che Battisti è stato condannato solo dopo la sua fuga in Francia nel 1981, sulla base di accuse non fondate su prove certe, ma della testimonianza del pentito Pietro Mutti.

VENDETTA - Qualche giorno fa, in un'intervista al settimanale brasiliano Epoca, Battisti aveva detto di essere sicuro di «finire morto» nel caso di un rientro in Italia, dichiarandosi «certo che se tornassi, finirei vittima di una vendetta. Nel 2004 ho sofferto in Brasile - aveva precisato - un tentativo di sequestro da parte dei servizi segreti paralleli italiani».

SERVIZI, MAFIA E CIA - In dichiarazioni apparse nelle ultime ore sul quotidiano Estado do Sao Paulo, Genro aveva ricordato che stava «cercando informazioni sul tipo di punizione che hanno sofferto gli apparati illegali di repressione che agirono in Italia in quel periodo, e che erano legati alla mafia e alla Cia. Devo saperlo perché, se questi apparati sono ancora intatti, c'è un rischio per Battisti». Il ministro ha informato della sua decisione nella tarda serata di martedì il presidente Luis Inacio Lula da Silva, hanno ricordato i madia online brasiliani subito dopo l'annuncio, precisando che «la concessione di tale status non passa dalla Presidenza della Repubblica», ed è pertanto «responsabilità del ministero della Giustizia». Ora il Tribunale supremo federale del Brasile dovrà archiviare la richiesta di estradizione avanzata da Roma.