martedì 5 agosto 2008

E lui sta zitto...


Tutti i principali leader hanno ricordato la figura di Solzenicyn. O meglio, quasi tutti. Il nostro Presidente ha ben deciso di rimanersene in silenzio. Come mai? Probabilmente perchè, come due anni fa riguardo alle commemorazioni del 50° anniversario della rivolta di Budapest repressa dall' URSS, anche questa volta avrebbe dovuto fare i conti con la propria coscienza e con la propria storia. Una storia targata falce e martello.

Infatti nel 1974, in qualità di capo della sezione cultura del PCI, Napolitano commentava su L' Unità la decisione dell' Unione Sovietica di esiliare Solzenicyn: le opere dello scrittore russo erano definite "rappresentazioni unilaterali e tendenziose della realtà dell' URSS, accuse arbitrarie, tentativi di negare l' immensa portata liberatrice della Rivoluzione d' Ottobre". L' esilio era "la soluzione migliore"... "Solo commentatori faziosi e sciocchi possono prescindere dal punto di rottura cui Solzenicyn aveva portato la situazione e possono, a proposito dell' esito cui si è giunti, evocare lo spettro dello stalinismo".

Nessuno nega che ora sia un buon Capo dello Stato, ma qualcuno ci dovrebbe spiegare perché se non si può avere una via intitolata ad Almirante per un articolo da lui scritto negli anni '40, al tempo stesso possa essere presidente un personaggio che solo 30 anni fa giustificava le repressioni sovietiche.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

osservazione giustissima, sottoscrivo ogni singola parola. In giro ci sono ancora molti personaggi TROPPO contraddittori anche al vertice delle istituzioni.........mi aspetto almeno che il prossimi presidente della Repubblica sia Mirko Tremaglia!!!!!!

matteo

Anonimo ha detto...

Allora si può proporre una "rosa" di nomi, in modo da arrivare a una candidatura "condivisa" con l' opposizione...
1) Mirko Tremaglia
2) Borghezio (il mio preferito in assoluto...)
3) uno qualsiasi di Forza Nuova

Alessandro