
A pochi giorni dall' inizio delle Olimpiadi è doveroso tornare sulla questione Cina-Tibet-diritti umani e sull' atteggiamento che i governi democratici dovrebbero tenere.
Quello della libertà dei popoli e della lotta alle tirannie è sempre stato un cavallo di battaglia di Azione Giovani, tanto che il nostro movimento da tempo si era impegnato in una campagna informativa e di sensibilizzazione proprio sul sistema comunista cinese. Peccato che il governo, analogamente a quelli degli altri paesi europei e occidentali, sarà presente alla cerimonia inagurale dei Giochi, legittimando quindi la politica repressiva del regime di Pechino.
Come afferma Filippo Facci su Il Giornale (www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=279797), pare ripetersi quanto successo nel 1936 con le Olimpiadi di Berlino: allora le principali democrazie credevano che non boicottando i Giochi sarebbero state in grado di ammorbidire Hitler e le sue pretese, ma, come la storia insegna, si sbagliarono di grosso.
Allo stesso modo oggi i paesi occidentali si comportano con la stessa ipocrisia: da una parte si parla di esportare la democrazia e i diritti umani, dall'altra ci si comporta da vigliacchi di fronte ai cinesi, preoccupati di non creare danni alle nostre economie che proprio dal sistema schiavistico cinese traggono benefici.
Ora, visto che per la prima volta AG esprime un ministro (Giorgia Meloni) sarebbe il caso di far sentire la nostra voce, di fare in modo che la nostra battaglia sia portata fino alle più alte sfere: per carità, probabilmente non sarà possibile cambiare l'atteggiamento del Governo, ma sicuramente si può (e si deve) cercare almeno di sollevare un dibattito più ampio su un problema che rigurda non solo un evento sportivo, ma qualcosa di ben più importante.
Alcuni nostri dirigenti provinciali avevano proposto di organizzare una raccolta di firme "telematica" da inviare poi a Giorgia Meloni. Sarebbe una buona idea per cominciare.
1 commento:
Aggiungo un altro link sul tema : www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=279810
Alessandro
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